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Centro di mestieri, centro d’orientamento

Offrire al pubblico consulenza ed incontri con aziende sui temi dei mestieri e della vita professionale – è questo lo scopo della “Città dei mestieri” che ha aperto le sue porte a Bellinzona.
Abbiamo intervistato i responsabili del nuovo ente e la direttrice aggiunta di SIC Ticino che è membro del comitato della Città dei mestieri.

Com’è nato il progetto della “Città dei mestieri”?

Furio Bednarz, capo dell’Ufficio della formazione continua e dell'innovazione nonché capoprogetto della Città dei mestieri: La Città dei mestieri della Svizzera italiana ha avuto una lunga gestazione. L’idea è nata oltre 10 anni fa su impulso del Dipartimento dell’educazione, della cultura e dello sport. Nel 2009 il Dipartimento aveva creato e coordinato un gruppo di lavoro interdipartimentale incaricato di valutare e proporre la creazione anche in Ticino della “Cité des Métiers” sul modello del cantone di Ginevra che l’aveva inaugurata nel 2008. 

In quanto a quella “Cité des Métiers”, che cosa vi ha particolarmente colpito?

Furio Bednarz: Quello che ci aveva particolarmente colpito era l’impostazione innovativa di un servizio fondato sul partenariato tra cantone e organizzazioni del mondo del lavoro e la possibilità di offrire al pubblico, in un unico spazio, consulenza, documentazione, eventi, conferenze, incontri con aziende, risorse multimediali e così via sui temi dei mestieri, della vita professionale, delle strategie di collocamento, di sbocchi professionali, di orientamento.

“La Città dei mestieri si rivolge a giovani e adulti che necessitano d’informazioni per potersi orientare nel mondo professionale.”

Quali erano i primi passi?

Furio Bednarz: Il Consiglio di Stato, facendo proprio il rapporto del gruppo di lavoro, aveva inserito la Città dei mestieri della Svizzera italiana come progetto prioritario nelle Linee direttive della legislatura 2012-2015. Poi, per motivi finanziari, era stata posticipata e ripresa nelle successive 2015-2019, sostenuta successivamente anche da una mozione parlamentare del deputato Nicola Pini e cofirmatari “Realizziamo anche in Ticino una Cité des Métiers: prezioso luogo di incontro tra i giovani e il proprio futuro”.

Dunque, il servizio più importante della Città dei mestieri sarà la consulenza per i giovani?

Massimo Ghezzi, direttore della Città dei mestieri: La Città dei mestieri della Svizzera italiana si rivolge a giovani e adulti che necessitano d’informazioni per potersi orientare nel mondo professionale o nelle opportunità della formazione. Dalla formazione di base a quella superiore, dall’autoimprenditorialità alle esperienze di mobilità in altre regioni della Svizzera, la Città dei mestieri della Svizzera italiana sarà un polo in cui, senza appuntamento, si potranno ricevere delle prime informazioni, consultare documentazione o partecipare a ateliers o incontri con professionisti.

“I servizi sono gratuiti e senza appuntamento.”

Qual è la gamma dei servizi presso la Città dei mestieri?

Massimo Ghezzi: La Città dei mestieri della Svizzera italiana è organizzata in quattro aree tematiche di consulenza: “Orientarsi”, in collaborazione con l’Ufficio dell’orientamento scolastico e professionale, “Vivere l’apprendistato”, in collaborazione con le Sezioni di formazione della Divisione della formazione professionale (DFP), “Trovare lavoro”, in collaborazione con la Sezione del lavoro e “Perfezionarsi e riqualificarsi”, in collaborazione con l’Ufficio della formazione continua e dell’innovazione della DFP.

Si tratta anche di un aiuto concreto nel cercare un nuovo posto di lavoro?

Massimo Ghezzi: La Città dei mestieri della Svizzera italiana completa e non sostituisce i servizi che già oggi il Cantone offre in materia di formazione o lavoro o orientamento.

In quale modo completa i servizi già esistenti?

Massimo Ghezzi: È un progetto che affianca e valorizza l’esistente con un’offerta coordinata. Anche se gli Uffici regionali di collocamento sono e rimangono enti di riferimento per le persone disoccupate in cerca di lavoro, alla Città dei mestieri la persona che cerca lavoro potrà ad esempio ricevere prime informazioni sull’assicurazione disoccupazione, fruire liberamente delle risorse offerte dal centro documentazione con materiale cartaceo e postazioni PC e partecipare a atelier tematici o di presentazioni di singole professioni. 

“Per SIC Ticino vi saranno delle occasioni di svolgere degli eventi in collaborazione con la Città dei mestieri.”

Bisogna pagare per la consulenza e i corsi?

Massimo Ghezzi: I servizi sono gratuiti e senza appuntamento. Per alcuni corsi sarà comunque chiesta l’iscrizione per questioni organizzative.

Qual è l’orario dell’apertura?

Furio Bednarz: La Città dei mestieri della Svizzera italiana è aperta ogni pomeriggio dal lunedì al venerdì e il sabato mattina, proprio per facilitarne la fruibilità e diventare un servizio pubblico per i cittadini ma anche per le aziende.

La Città dei mestieri offrirà anche dei corsi di formazione continua?

Sabrina Guidotti, direttrice aggiunta di SIC Ticino e membro del comitato della Città dei mestieri: Offrirà dei mini-corsi, delle conferenze e sarà una vetrina di promozione dei programmi proposti dalle organizzazioni del mondo del lavoro. Compito della Città dei mestieri non sarà quello di erogare informazioni precise su ogni corso offerto sul territorio, ma di creare appunto una piattaforma e dei link verso i fruitori.

SIC Ticino come contribuirà alle consulenze presso la Città dei mestieri?

Sabrina Guidotti: Le consulenze verranno svolte dagli uffici cantonali. SIC Ticino è rappresentato nel comitato guida, aspetto importante perché la Città dei mestieri ha identificato e coinvolto le principali organizzazioni del mondo del lavoro.

Dunque, come collaborerà SIC Ticino con la Città dei mestieri?

Sabrina Guidotti: Per SIC Ticino vi saranno delle occasioni per organizzare degli eventi in collaborazione alla Città dei mestieri; questo permetterà risonanza e promozione reciproche.

“Una struttura che propone anche momenti d’incontro e d’informazione sui percorsi formativi, sulle diverse professioni presenti e ricercate dalle aziende in Ticino.”

Parteciperanno anche delle ditte con offerte concrete di lavoro?

Massimo Ghezzi: Le aziende che sono alla ricerca di personale continueranno ad annunciare i posti vacanti agli URC. E’ però previsto e auspicato che nella Città dei mestieri della Svizzera italiana le organizzazioni del mondo del lavoro insieme alle aziende possano ad esempio organizzare momenti d’incontro per promuovere i posti di apprendistato in singole professioni o presentare settori nei quali vi è attualmente carenza di manodopera.

Del resto, quante “Città dei mestieri” vi sono in Svizzera – solo a Ginevra e adesso anche in Ticino?

Furio Bednarz: La Città dei mestieri della Svizzera italiana è la 29esima sede al mondo, la seconda in Svizzera dopo Ginevra. La Città dei mestieri della Svizzera italiana è membro del "Réseau international des Cités des métiers". Anche se tutte le Città dei mestieri sono progettate sullo stesso modello e rispettano la stessa Carta, hanno caratteristiche specifiche che riflettono le peculiarità del territorio in cui operano.

In Ticino la Città dei mestieri è più necessaria che altrove in Svizzera?

Furio Bednarz: In Ticino, come a Ginevra e in altri cantoni latini, la formazione professionale, di base e superiore, soffre purtroppo ancora di alcuni pregiudizi. Poter disporre di una struttura che, oltre alle consulenze individuali, propone momenti d’incontro e d’informazione sui percorsi formativi, sulle diverse professioni presenti e ricercate dalle aziende in Ticino è quindi un’opportunità importante, per giovani, adulti ma anche per gli imprenditori.

Quanti visitatori all’anno si aspetta per Città dei mestieri a Bellinzona? A Ginevra si tratta di circa 36'000 persone.

Massimo Ghezzi: L’analisi del contesto ticinese ha portato all’ipotesi di 5'000 visitatori per le aree di consulenza e altrettanti per la partecipazione agli eventi. Quindi siamo organizzati per ricevere circa 10'000 persone all’anno.