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Cosa aiuta contro il continuo arrovellarsi?

Da diverse settimane ormai, di notte innumerevoli pensieri mi impediscono di prendere sonno. Il giorno dopo mi vedo seduto in ufficio, stanco e deconcentrato, a commettere errori su errori. Ancora una volta, il mio capo non sarà soddisfatto di me e delle mie prestazioni professionali. Forse mi dirà addirittura di dovermi licenziare se non miglioro entro un periodo di tempo adeguato?

Molte persone conoscono situazioni in cui pensieri preoccupanti si susseguono incessantemente e ruotano sempre intorno allo stesso argomento, di solito a un problema. Raramente questo ci permette di trovare una soluzione. Anzi, spesso la prospettiva si restringe. Ci valutiamo negativamente e cresce in noi la sensazione di non avere più alcun controllo sulla situazione. Al contempo, possono sorgere sentimenti negativi come il senso d’impotenza e la tristezza.

Se ci accorgiamo di essere intrappolati in un circolo vizioso, è utile interromperlo consapevolmente arrestando immediatamente il flusso di pensieri. In tali frangenti aiuta distrarsi con un’altra attività, concedendosi un momento di tempo limitato, p. es. mezz’ora, per dare ampio sfogo alle proprie preoccupazioni. In seguito è importante concentrarsi di nuovo sul presente, per esempio ponendo attenzione all’ambiente circostante e ai suoni che sentiamo, dedicandosi poi a cose concrete.

Lo sport rappresenta una buona distrazione dall’arrovellamento, possibilmente svolgendo una disciplina che pratichiamo con piacere. Per prendere le distanze dai pensieri tormentati e non identificarsi così intensamente con essi, può anche risultare utile denominare «i pensieri solo come pensieri» e non quale realtà. Ciò significa formulare le preoccupazioni iniziando con «Sto soltanto pensando a ...».

Per lottare contro l’arrovellarsi a lungo termine, può aiutare chiedersi nei momenti più tranquilli qual è esattamente l’elemento che ci crea ansia. Qual è la cosa peggiore che potrebbe accadere? Quanto è veramente realistico uno scenario catastrofico? E cosa ci darebbe sicurezza e ci aiuterebbe? In questo modo attiviamo la medesima capacità cerebrale come quando ci arrovelliamo, solo in un’ottica più costruttiva, sviluppando soluzioni e pianificando azioni per risolvere possibili problemi.

Autrice: Brigitte Hiestand, psicologa presso SIC Svizzera.