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Addio alla classica giornata da otto ore

Negli ultimi anni, con la nascita di numerosi nuovi modelli lavorativi, sta emergendo un dato ben chiaro: la classica giornata da otto ore sta diventando sempre meno frequente. Ciò è da ricondurre alla digitalizzazione, sebbene anche nell’era pre-digitale ci fossero già approcci orientati verso un’organizzazione più libera del lavoro.

Lavoro flessibile - un glossario

Sono molti i datori di lavoro che promuovono modelli lavorativi flessibili: di fatto trovano professionisti qualificati solo se offrono condizioni lavorative appetibili. È possibile suddividere la flessibilità in diverse categorie: temporale, spaziale e contrattuale.

Temporale

  1. Questo modello risale all’era pre-digitale: i collaboratori devono rispettare dei blocchi temporali stabiliti dal datore di lavoro, ma possono suddividere liberamente il loro tempo lavorativo, purché rispettino gli orari prescritti.

  2. Le ore di lavoro da svolgere vengono distribuite nell’arco dell’anno. Il modello sta diventando sempre più popolare sia tra i collaboratori che tra i datori di lavoro, che possono modulare l’impiego dei collaboratori in base al volume degli incarichi e compensare le oscillazioni con il personale disponibile.

  3. Il posto di lavoro viene suddiviso tra due o più persone secondo una quota predefinita in percentuali. Con il termine «top sharing» si fa riferimento a un posto di lavoro in ambito manageriale.

  4. I collaboratori hanno un tasso di occupazione inferiore al 100%. La riduzione corrispondente può avvenire su base giornaliera, settimanale, mensile o annuale. Il lavoro viene svolto in maniera continuativa o a intervalli.

  5. L’obiettivo principale è il raggiungimento degli obiettivi concordati, non la presenza temporale dei collaboratori. Le ore di lavoro non vengono registrate. I collaboratori decidono in autonomia quando e dove svolgere il lavoro.

  6. Con la settimana di 4 giorni si intende che l'orario di lavoro settimanale è distribuito su quattro giorni. Per evitare che i dipendenti siano costretti a lavorare 12 ore al giorno e per non entrare in conflitto con la regolamentazione sulla durata del riposo, l'orario di lavoro settimanale viene solitamente ridotto, senza alcun taglio allo stipendio.

Spaziale

  1. I liberi professionisti o le piccole start-up collaborano negli spazi di coworking, approfittando della struttura comune e del know-how degli altri coworker. La permanenza in tali spazi è limitata nel tempo.

  2. I collaboratori sono flessibili sia in termini di tempo che di luogo (sono inclusi i luoghi di lavoro flessibili, l’home office e il lavoro da remoto).

  3. Con il termine home office si intende il lavoro da casa, come integrazione del lavoro in ufficio, da remoto e del lavoro svolto presso clienti o partner.

  4. I collaboratori eseguono una parte del proprio lavoro al di fuori della postazione di lavoro, ad es. da casa (home office), in treno nel tragitto verso l’ufficio o in uno spazio di coworking.

  5. Una possibilità di lavoro a distanza è lavorare durante un viaggio in treno, il cosiddetto train office. Lavorare sul treno è considerato motivante e produttivo. Si ottengono idee e, se le cose vanno bene, si ha un'esperienza di networking speciale.

Contrattuale

  1. Impiego di collaboratori su iniziativa del datore di lavoro o in base al volume lavorativo. Si distingue tra lavoro su chiamata con o senza obbligo di osservanza.

  2. Un crowdworker svolge il proprio lavoro ovunque nel mondo e in un orario qualsiasi del giorno o della notte. Riceve gli incarichi via Internet da aziende che suddividono i loro progetti e li assegnano in forma di mini-incarichi.

  3. Libero professionista che lavora per uno o più committenti sulla base di incarichi senza essere vincolato da un contratto di lavoro. I freelance si assumono ogni rischio economico e sono responsabili del versamento dei contributi ad assicurazioni ed enti di previdenza.

  4. Committente e lavoratore comunicano tramite una piattaforma online. L’operatore della stessa riceve una provvigione. Coloro che svolgono «Gig - Jobs» sono freelancer.

  5. Impiego lavorativo di durata limitata, principalmente tramite agenzie di servizi per il personale, allo scopo di coprire carenze di personale o fluttuazioni del volume di incarichi.

Home office: il modello lavorativo del futuro

L’home office ha acquisito enorme importanza a seguito della crisi causata dal coronavirus. Considerato come il modello di lavoro flessibile del futuro, è apprezzato in particolare dai professionisti erogatori di servizi e dai lavoratori della conoscenza, poiché consente loro di esercitare il proprio mestiere da qualsiasi luogo. L’home office offre numerosi vantaggi per le tendenze del mondo del lavoro 4.0: più equilibrio tra vita professionale, formazione e vita privata, nonché maggiore flessibilità, più agilità e molto altro ancora.

Affinché il lavoro mobile, non legato a un luogo preciso, risulti duraturo e attuabile anche dopo la crisi attuale, la Società degli impiegati del commercio e la sua alleanza politica «die plattform» chiedono una modernizzazione dell’attuale legge sul lavoro e degli accordi più precisi tra datori di lavoro e collaboratori (in particolare per quanto riguarda la regolamentazione degli orari lavorativi e dei periodi di riposo, la reperibilità, la messa a disposizione e l’indennità delle infrastrutture necessarie). Lavorare da casa dovrebbe essere possibile, ma non a spese dei collaboratori. La tutela della salute sul lavoro al di fuori dell’azienda, la prevenzione dei rischi psicosociali e la cultura dello spirito di squadra devono essere tenute in considerazione in modo adeguato.

Flessibilità e gestione della salute sul lavoro (BGM)

Con l’avanzare della digitalizzazione cresce l’esigenza di lavorare a prescindere da vincoli temporali e di luogo creando un proprio equilibrio flessibile tra professione e vita privata. Tuttavia questo processo di flessibilizzazione del lavoro, sia in azienda che in home office, richiede delle misure adatte alla protezione dei collaboratori. Come recita il detto: «Posso lavorare sempre e ovunque, ma non devo lavorare sempre e ovunque.» Al fine di prevenire rischi psicosociali, è fondamentale che vengano stabiliti degli accordi chiari riguardanti anche il lavoro al di fuori dell’azienda. Di queste misure si occupa la Fondazione Promozione Salute Svizzera. Con il label «Friendly Work Space», infatti, premia le aziende che sono particolarmente impegnate nella salvaguardia della salute dei loro dipendenti.

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